Cristina Marzorati

Alfred e Jack di Lucia Valcepina e Lux Bradanini

L’amicizia non teme la lontananza

Ora è inverno. Il campo è ricoperto da una coltre bianca e soffice con cui i bambini giocano e formano un pupazzo di neve, Alfred.
Ora è estate. Il campo è ricco di frutti maturi e il raccolto è protetto da uno spaventapasseri, Jack.
Alfred e Jack sono amici. Sono amici lontani. La lontananza non è geografica, entrambi esistono nel medesimo campo, nel medesimo posto. La lontananza è nel tempo. Alfred esiste in inverno, Jack esiste in estate.
La loro amicizia vive grazie ad un cappello. Il cappello che copre il capo di Alfred è il medesimo che indossa Jack.
Durante l’inverno il cappello raccoglie i pensieri di Alfred, li custodisce come preziosi per tutta la primavera e poi li trasmette a Jack. Così Jack conosce i pensieri e i sentimenti di Alfred. Li medita, riflette ed elabora i propri pensieri e i propri sentimenti che poi il cappello farà conoscere ad Alfred nell’inverno successivo.

L’amicizia, la solitudine, la lontananza e l’attesa sono le esperienze vissute nelle pagine di questa bella favola per adulti, scritta da Lucia Valcepina con linguaggio semplice e ricco di fantasia, originale e capace di creare suggestioni emotive coinvolgenti.
Anche ora, nella nostra epoca di internet e di connessione in tempo reale, si prova il sentimento dell’attesa: per una lettera in risposta alla propria, per un abbraccio caldo e rassicurante, per uno sguardo intenso.

La suggestione che più mi ha colpito è la frase indelebile incisa nella grotta: IL MIO PRESENTE SARAI TU.
Mi ha incuriosito la contrapposizione tra il termine PRESENTE e il tempo al verbo futuro SARAI.
La mia lettura di questa frase è che alcune persone care che hanno già lasciato questo mondo continuano a vivere il presente dentro di noi, partecipando delle nostre emozioni ed accompagnandoci nella vita.

I disegni di Lux Bradanini sono figure delicate, delineate con un leggero tratto bianco su fondo nero.
L’assenza dei colori, per contrasto, amplifica le suggestioni create dal racconto e conserva l’atmosfera della lettura intima, che induce alla riflessione sui percorsi della propria vita e verso la ricerca delle risposte alle proprie domande esistenziali.

Consiglio una lettura lenta, che permetta di ascoltare i suoni delle parole e di osservare le immagini dei disegni.

Cristina

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