- FORZA AUTENTICA IN UN SORRISO DI AMICIZIA -
Le parole del sottotitolo non sono dell’autore, bensì sono
mie.
Ho letto il libro con molta partecipazione e con spontaneità ho
associato a Mirco queste riflessioni.
AMICIZIA
Sin dalle prime pagine si entra in sintonia con l’autore, si crea
un’immediata empatia e, grazie al linguaggio semplice e
colloquiale, si immagina di conversare con un amico.
SORRISO
Il racconto dei giochi dell’infanzia, dei divertimenti
dell’adolescenza e dello “sballo” della giovinezza, è narrato con
l’ironia e l’allegria che si immagina accompagnare un sorriso
aperto e cordiale, per nulla spezzato dalla tetraplegia.
AUTENTICITA’
Il racconto del coraggio, della fragilità e della rivincita è la
testimonianza di una vita vera, di una persona speciale, capace
di reagire all’infermità, pur non negando ne sottovalutandone le
difficoltà.
FORZA
Questo è il termine più importante.
Le parole di Mirco esprimono caparbietà e forza, le quali vengono
percepite e fatte proprie dal lettore.
Mi viene spontaneo definire tale forza come “VITALE” e mi spiego
per non essere fraintesa e per non mancare di rispetto alla sua
sofferenza.
La vitalità fisica è espressa nel racconto dei giochi all’aperto, dell’attività in palestra per la cura del corpo e nei capitoli del primo tempo della sua vita.
La vitalità emotiva è espressa nei capitoli del secondo tempo
della sua vita, il quale si apre con il racconto dell’incidente
che ha fatto conoscere a Mirco la condizione di tetraplegico.
L’esperienza personale, che unisce lo sconforto iniziale, il
pensiero all’eutanasia, la terapia riabilitativa e poi la ripresa
del ruolo di leader che gli viene ancora riconosciuto dai suoi
amici, esprime una forte personalità.
Voglio dedicare un pensiero anche al nipote Matteo che ha
realizzato il disegno di copertina.
Matteo è nato dopo l’incidente e ha sempre visto lo zio nella sua
condizione attuale.
Per Matteo, Mirco è normale, anzi è il suo eroe.
Invito ad osservare l’immagine di quarta di copertina.
Il cane Roy partecipa alla fotografia mostrando occhi attenti e
orecchie tese all’ascolto; in questa immagine vedo il simbolo
della partecipazione alla sofferenza.
Mirco Levorin vive a Casalserugo in provincia di Padova. Ha conosciuto la Valtellina durante il suo ricovero all’ospedale di Sondalo per la terapia riabilitativa.
Invito a leggere questo libro con spirito positivo, confidando che ciò possa trasmettere a Mirco la fiducia e l’energia di cui ha sicuramente bisogno.
Cristina, giugno 2014
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